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i cammini nel chianti

via romea sanese accessibile - locandina escursione
Fine settimana ricco di soddisfazioni e incontri meravigliosi. Con il progetto Via Romea Sanese Accessibile abbiamo partecipato al Festival dei Cammini in Chianti, organizzato dall’associazione Comunità Toscana Il Pellegrino a San Casciano Val di Pesa.
Giovedì 28 settembre, nello splendido Cappellone del convento francescano La Croce di San Casciano, si è tenuto un partecipato incontro sul tema dei cammini e della rete sentieristica in Chianti, con una particolare attenzione anche in termini di accessibilità e inclusione, e con l’importante premessa di giungere in tempi celeri a un accorpamento delle due grandi Vie formando così un’unica tracciatura: La Via Romea Sanese del Chianti. In questo modo si razionalizza l’offerta escursionistica, evitando incertezze o dubbi, creando un’unica tracciatura da seguire durante il cammino. Al pubblico incontro, oltre alle associazioni coinvolte, hanno partecipato Roberto Ciappi Sindaco di San Casciano VP e Giuseppe Stiaccini vicesindaco di Castellina in Chianti.
Sabato 30 settembre, invece, il Festival dei Cammini ha previsto la realizzazione di un’escursione accessibile a tutti, comprese le persone con disabilità motoria e/o cognitiva. Più di 70 persone hanno solcato il sentiero che dal centro di San Casciano VP porta alla spettacolare Villa Antinori del Cigliano, con i suoi giardini all’italiana completamente fioriti. Sembrava di essere in un dipinto tanto era bello il panorama circostante e la tavolozza dei colori espressa dal Giardino della Villa. Mi preme ringraziare di cuore, ancora una volta, i volontari del Gruppo Trekking Senese, che ci hanno aiutato nella conduzione delle carrozzine Joelette per i disabili. Sono stati preziosissimi: il loro supporto è sempre puntale e ben organizzato.
Grazie anche all’organizzazione del Festival, l’associazione Comunità Toscana Il Pellegrino per il bellissimo evento davvero variegato e interessante.

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alla scoperta della via sanese- escursione accessibile

via romea sanese accessibile - locandina escursione
locandina evento
La Badiola, suggestivo monastero femminile (XI secolo) anticamente denominato Santa Maria in Colle (Radda in Chianti), oggi proprietà Mazzei che ringraziamo per l’ospitalità. Un luogo molto caro alla memoria dei chiantigiani, specialmente castellinesi ma non solo, che fino a non molti anni fa era oggetto di festa nel giorno di lunedì di Pasqua.
Domenica 3 settembre c’è stata l’escursione evento annuale di “trekking accessibile” a tutti, anche a persone con eventuali disabilità motorie e/o cognitive. E’ stata una giornata meravigliosa, ricca di sorrisi e sorprese. Non nego che a tratti ho vissuto momenti di profonda commozione.
Vorrei ringraziare in questo post soprattutto le associazioni Agresto e Wonderland per la breve ma interessantissima rievocazione storica della particolare vicenda delle “monache ribelli” della Badiola. Assistere è stato come entrare nel cuore dei documenti storici, pergamene provenienti dal Diplomatico di Montecelso (Siena). La Badiola è tornata rivivere nei nostri giorni come svegliandosi da un torpore secolare, permettendoci non solo di godere dell’aspetto contemplativo del sito ma anche delle sue vicende storiche principali.
Ricordo, infatti, che la rievocazione ha illustrato il complicato e conflittuale rapporto tra le monache benedettine della nostra Badiola (unica esperienza monastica femminile in Chianti insieme a Rentennano) e le monache senesi di Montelcelso, alle quali furono sottoposte fin dal 1089. Questa “sottomissione” alle nostre monache della Badiola non è mai piaciuta, ribellandosi nelle parole e nei fatti per molto tempo, fino addirittura a incorrere in processi e ripercussioni legali, compresa una scomunica da parte del Priore di San Martino a Siena (primi del Duecento). A Montecelso, infatti, spettava l’elezione della badessa della Badiola, la completa sottomissione di queste monache, ivi compreso il pagamento di un annuo censo di 40 pani e lo sfruttamento dei beni fondiari. Tale “sottomissione” originatasi nel 1089 fu decisa dagli stessi fondatori della Badiola, ossia i Signori del Trebbio (Castellina era detta Castellina de’ Trebbiesi), che affidarono le monache e i beni della Badiola a quelle di Montecelso a Siena.
Dopo varie peripezie, ricorsi, sentenze e processi a cui nemmeno si presentarono, papa Gregorio IX, da Anagni, il 17 agosto 1238 incarica il vescovo di Arezzo, all’epoca Marcellino Albergotti Beltrami, di revocare alle monache della Badiola la scomunica a suo tempo inflitta dal Priore di San Martino ordinando nondimeno che, revocata la scomunica, il Priore procedesse nel suo compito. In altre parole, il Papa revoca la scomunica alle monache della Badiola ma le obbliga a rispettare il patto di sottomissione a Montelceso, ivi compreso il passaggio all’ordine Cistercense dato che Montecelso, nel frattempo, era passato da benedettino a cistercense.
A questo punto le fonti documentali si riducono drasticamente e non sappiamo di preciso cosa successe dopo anche se, probabilmente, le monache della Badiola dovettero sottomettersi per forza. Resta comunque notevole la loro resistenza a tali imposizioni. Nonostante pronunciamenti e inviti anche ecclesiastici (già papa Innocenzo III nel 1211 scriveva dal Laterano di far rispettare la sentenza contro La Badiola emessa nel 1187 a Quercegrossa) le monache della Badiola si rifiuteranno sempre e per ben due secoli ignorarono le sentenze, ribellandosi apertamente e rivendicando il pieno diritto di autonomia a ogni livello.
La nostra rievocazione ha messo in atto l’arrivo del vescovo di Arezzo che porta la revoca della scomunica, mentre le attrici-monache commentando la notizia hanno ricordato al pubblico la loro fondazione e tutte le vicende giudiziarie che portarono alla sottomissione a Montecelso. Dopo di che, tutti i rievocatori hanno seguito il gruppo degli escursionisti in una sorta di “pellegrinaggio” verso Castellina, dove nell’antico torrione in piazza hanno chiesto per l’ultima volta la possibilità di un aiuto – storicamente mai giunto – onde evitare la definitiva perdita della propria autonomia. Un gagliardo castellano dei Signori del Trebbio, all’epoca il vicecomes Albertino di Benuccio dal Trebbio, pur ascoltando la supplica conclude invitando le monache alla rassegnazione e al religioso rispetto di ordini provenienti da sedi ben più potenti di quelle dei Trebbiesi.
Le poche notizie storiche giunte fino a noi però lasciano ipotizzare un rapido declino di questo cenobio monastico, dato che già a fine Duecento e soprattutto nel Trecento di monache alla Badiola non se ne ravvisa più alcuna traccia, nemmeno nei protocolli notarili di zona, citando unicamente la chiesa in quanto canonica con rettore suffraganea della Pieve di San Giusto in Salcio, diocesi fiesolana, ripiegata dunque su una ristretta cura d’anime e sull’accoglienza dei viandanti.

Escursione sulla via romea sanese inclusione e partecipazione castellina in chianti

locandina evento
locandina evento

Sabato 1° aprile escursione “accessibile” sulla Via Romea a Castellina in Chianti organizzata dall’ass.ne Via Romea Sanese Accessibile, nell’ambito del progetto ministeriale Bando Fermenti 2019. Verranno a trovarci gli amici di Filiderba Aps, un’associazione fiorentina formata “da un gruppo di famiglie con figli con disabilità e figli normodotati” e insieme percorreremo, conoscendolo, il centro storico di Castellina per poi immergerci nella natura fino all’Arbia. Risaliremo, poi, al Monte Calvario per visitare la nostra necropoli etrusca monumentale.

Gli antichi confini fra Firenze e Siena

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Escursione “accessibile” e gratuita (Lornano-Trasqua) insieme agli amici di Camminando a Quercegrossa e con i ragazzi dell’associazione FUTURA di Firenze. L’Associazione Futura agisce sul territorio di Firenze e Provincia con lo scopo di ideare, progettare e realizzare attività per minori e adulti con disabilità, disagio psichico, condizioni di svantaggio e/o marginalità.

Trekking, Natura e tradizioni a san donato in poggio

locandina evento

Escursione per l’inclusività e la partecipazione

Il progetto

Il progetto consiste nella valorizzazione e pubblica fruizione della Via Romea Sanese in termini escursionistici e conseguente promozione culturale del territorio e di tutte le caratteristiche identitarie ivi comprese. 

Ossia l’antica strada maestra che da Firenze portava a Siena passando per il Chianti. 

L’itinerario, libero e accessibile, immerso nel verde dei boschi, ricalca antichi selciati. 

Il contesto territoriale, dunque, è ampiamente predisposto a questo tipo di attività, mentre quello sociale ne fa